Vicchio, nel cuore del Mugello, si prepara ad accogliere domenica 25 maggio la 24esima Marcia di Barbiana, un evento simbolico e concreto al tempo stesso, che richiama ogni anno scuole, istituzioni, associazioni e cittadini attorno alla figura e all’eredità morale e pedagogica di Don Lorenzo Milani. Il tema scelto per questa edizione – "Scuola Maestra di Pace" – non è solo un omaggio alla celebre esperienza educativa della Scuola di Barbiana, ma un invito collettivo a ripensare il ruolo della scuola nella società contemporanea. La marcia è organizzata dall’Istituzione culturale “Centro di Documentazione Don Lorenzo Milani e Scuola di Barbiana”, dalla Fondazione Don Lorenzo Milani, dall’Associazione Gruppo Don Lorenzo Milani di Calenzano, con il supporto del Comune di Vicchio. Si partirà alle ore 10 dal Lago Viola, con ritrovo fissato per le 9.30, e si giungerà a piedi a Barbiana per le 11, ricalcando simbolicamente quel cammino di crescita e consapevolezza che ha animato gli anni di insegnamento del priore.
Una scuola che non lascia indietro nessuno
L’appello alla partecipazione sottoscritto dagli enti promotori richiama una visione forte e netta: la scuola come luogo di inclusione, di confronto, di convivenza e di democrazia. “Una scuola – si legge – che insegni a collaborare e non a prevaricare, che non lasci indietro nessuno”. Parole semplici ma potenti, che risuonano con particolare intensità in un tempo segnato da disuguaglianze crescenti, conflitti armati, e una crescente disaffezione verso la partecipazione collettiva.
Il testo dell’appello è un manifesto critico e appassionato, che denuncia le logiche del profitto e la retorica del merito come strumenti per mascherare ingiustizie sociali: “La scuola pubblica non è più una priorità, e se resiste è solo grazie alla buona volontà di insegnanti e personale scolastico”, si legge in uno dei passaggi più forti.
Si invoca il ritorno a quel motto intraducibile, “I CARE”, coniato da Don Milani e mutuato dai giovani americani migliori, in aperto contrasto con la logica del disinteresse e della rassegnazione. “Mi sta a cuore” diventa allora un programma educativo, una bussola morale, una chiamata all’azione per ricostruire una scuola che non sia un privilegio per pochi, ma un diritto per tutti.
Voci e presenze per una scuola che educa alla pace
Tra i partecipanti all’evento figurano nomi di primo piano del panorama istituzionale, culturale e religioso italiano. Interverranno Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, Rosy Bindi, presidente del Comitato per il Centenario della nascita di Don Milani, Padre Bernardo Gianni, abate di San Miniato al Monte, e Romano Prodi, ex presidente del Consiglio dei Ministri.
Saranno inoltre presenti Vincenzina Schiavone e Angela Batistini, dirigenti scolastiche dell’Istituto Comprensivo di Vicchio e di Borgo San Lorenzo, i presidenti delle istituzioni milaniane Foti Valenti, Burberi e Santi, il sindaco di Vicchio Filippo Carlà Campa Tagliaferri, e numerosi rappresentanti delle amministrazioni locali del Mugello e della Toscana.
È prevista anche la consegna degli attestati del bando “Scuola di Pace, Scuola di Barbiana, Scuola che vorrei”, rivolto a scuole di ogni ordine e grado. Un’iniziativa concreta per coinvolgere attivamente studenti, insegnanti e famiglie nella riflessione su un modello scolastico fondato sui valori dell’accoglienza, della giustizia sociale e della pace.
I Comuni toscani al fianco della Marcia
La partecipazione istituzionale sarà ampia e diffusa. Hanno già confermato la presenza il sindaco di Montespertoli Alessio Mugnaini, il sindaco di Calenzano Giuseppe Carovani, il presidente del Consiglio comunale di Prato Lorenzo Tinagli, l’assessora di Sesto Fiorentino Sara Martini, il sindaco di Terranuova Bracciolini Sergio Chienni, l’assessora di Montelupo Fiorentino Aglaia Viviani, la consigliera comunale di Vaiano Giulia Bonini, l’assessore di San Giovanni Valdarno Alberto Marziali, l’assessora di Signa Eleonora Chiavetta, l’assessore di Rignano sull’Arno Alberto Mariotti, l’assessora di Fiesole Donatella Golini, la consigliera regionale Fiammetta Capirossi, la consigliera regionale Silvia Noferi e l’assessora regionale Serena Spinelli.
Questa presenza compatta delle istituzioni regionali e locali testimonia non solo l’affetto per l’opera di Don Milani, ma anche la volontà politica di ribadire il valore della scuola come architrave della democrazia e della giustizia sociale.
Le parole che restano: “Non c’è alternativa” non è un destino
Nel lungo e articolato appello della Marcia, si legge una delle riflessioni più intense: “Oggi ‘I CARE’ ha come suo opposto non solo il ‘me ne frego fascista’, ma anche il motto neoliberista ‘there is no alternative’”. L’idea che non ci sia un’altra via rispetto al profitto, alla guerra, all’egoismo sociale è la vera minaccia alla democrazia. Ma è proprio la scuola, dice l’appello, a dover fornire gli strumenti per costruire alternative. “La democrazia muore se i cittadini non usano le armi che la Costituzione assegna loro, a cominciare dal voto”, si afferma con forza.
Modifiche alla circolazione
Per garantire lo svolgimento in sicurezza della manifestazione, dalle ore 9 fino al termine della marcia sarà in vigore il divieto di transito sulla strada comunale n. 26 di Barbiana, dal parcheggio del Lago Viola fino a Barbiana. Faranno eccezione i veicoli autorizzati e quelli adibiti al servizio dell’evento. Le navette faranno capolinea nell’area adiacente la strada nei pressi del civico 29.
Conclusione
La Marcia di Barbiana 2025 non è solo una commemorazione, ma una dichiarazione di intenti. È un passo collettivo verso una scuola più giusta, più accogliente, più coraggiosa. È la testimonianza che la lezione di Don Milani è viva, e che camminare insieme verso Barbiana è, ancora oggi, un atto di resistenza civile.
Come disse Don Lorenzo Milani, “Sortire insieme dai problemi è la politica. Sortire da soli è l’avarizia”. E domenica 25 maggio, a Vicchio, si camminerà insieme.