Era già tutto esaurito, poi alla fine sono mancati un centinaio di spettatori che sarebbero arrivati a Barberino dalla piana. Se non si fosse messa di mezzo l’inondazione di Campi Bisenzio e zone limitrofe sarebbero venuti a Barberino per assistere all’evento straordinario che ha inaugurato la stagione 2023/24. Nonostante questo, l’appuntamento con L’Orchestra Multietnica di Arezzo con ospiti i Modena City Ramblers è stato un successo eccezionale.

Fondata con l’obiettivo di unire artisti provenienti da diverse tradizioni e culture, l’orchestra rappresenta un vero e proprio melting pot di talenti e sonorità ed ieri sera ne ha dato un’ennesima prova con brani di grandi interpreti in libanese, albanese, francese, spagnolo, russo. Li avevamo già applauditi qualche anno fa al Giotto di Vicchio insieme a Ginevra Di Marco e al Corsini di Barberino insieme ad Ottavia Piccolo nello spettacolo “Cosa nostra spiegata ai bambini” 

Dopo la prima parte del concerto dedicata esclusivamente all’orchestra arrivano in scena I Modena City Ramblers famosissima band di folk rock e musica popolare, conosciuti per la loro passione per le tematiche sociali e politiche che hanno letteralmente infiammato la sala che comincia a ballare ai lati ed al centro della platea. Citano una poesia di Gianni Rodari, poi raccontano la storia del ritrovamento delle parole scritte su un sacco di farina e cantano la versione originale di “Bella ciao”, poi i pezzi del loro repertorio, da “In un giorno di pioggia” alla bellissima “Ebano” da “Fuocammare” a “Barche in mezzo al mare” e l’entusiasmo del pubblico è incontenibile.

Cantano tutti insieme una versione di “Todo cambia” che da sola bastava a coprire il prezzo del biglietto

Enrico Fink scherza sulla richiesta di “Bis” e tutti insieme eseguano un brano dedicato alla Balalaika a conclusione di una serata straordinaria di musica e grandi parole che ha trascinato il pubblico in un mondo variopinto di colori, razze, ma soprattutto grande, grandissima musica. 

“Siamo barche in mezzo al mare, senza più voglia di lottare, e abbiamo sogni nella stiva, che non riusciamo più a trovare”

 


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