Pubblichiamo di seguito una nota inviata alla nostra redazione dall'associazione Crinali Liberi che torna sull'argomento sentenza TAR Toscana che ultimante ha suscitato un acceso dibattito sui suoi contenuti
ANCHE SE VOI VI CREDETE ASSOLTI..
In data 7 settembre u.s. il presidente del collegio della II sez. TAR Toscana, che doveva discutere dell’istanza di sospensione del provvedimento regionale con il quale è stato rilasciato il PAUR (provvedimento di autorizzazione unica regionale) per la realizzazione e gestione dell’impianto eolico Monte Giogo di Villore, ha informato gli avvocati della parte ricorrente, Italia Nostra e CAI Firenze, che le osservazioni e le questioni riportate dagli stessi necessitavano di un approfondimento nel merito, e questo necessariamente richiedeva uno spostamento della discussione e dell’esame della controversia nel tempo, cioè al 19 dicembre 2023.
Questo spostamento della discussione nel tempo è stato interpretato dalle due parti: ricorrenti e proponente, compreso qualche amministratore che si affianca con le sue dichiarazioni pubbliche, a nostro giudizio in modo inopportuno, al proponente.
La prima parte (ricorrente) afferma che di fatto i lavori si considerano sospesi in quanto quando il presidente del TAR e le parti concordano di rinviare la discussione dell’istanza di sospensione per motivi di merito, come avvenuto in questo caso, implicitamente si accetta di mantenere lo stato dei luoghi inalterato quindi è come dire che si accetta che i lavori non proseguano, perchè si farebbe una provocazione e/o una forzatura nei confronti della decisione del presidente stesso.
La seconda (AGSM-AIM) con forza ribadisce che nessun impedimento è stato posto al proseguimento dei lavori perchè non sono state annullate nè sospese le autorizzazioni regionali. Quindi: che la distruzione ambientale prosegua, che si abbattano pure castagni centenari e faggi imponenti , che si trasformino strade vicinali in piste larghe 8 m. come autostrade che salgono su per I versanti scoscesi e franosi della montagna appenninica, che si producano rumori assordanti (livello acustico pari a 5 come nelle aree industriali) dove prima regnava la pace di una natura incontaminata (livello acustico 1 come nelle aree naturali), che si trasporti in vetta tonnellate di cemento, centinaia di camion e betoniere e materiali da costruzione, che si rilascino rifuti inquinanti lungo I pendii, I boschi e I prati del crinale appenninico, per far girare l’economia e riempire le tasche dei proponenti e degli amministratori collaboranti…
Per noi cittadini “normali” è difficile davvero interpretare I nessi e connessi della “legge” e I detti e non detti di chi la dovrebbe farla applicare!
Ma, come diceva il nostro caro Faber…
…Per quanto voi vi crediate assolti siete per sempre coinvolti … Crinali Liberi