Borgo San Lorenzo, come abbiamo ampiamente scritto, sia della cerimonia istituzionale sia della gara ciclistica ( la Coppa della Liberazione), ricorderà e commemorerà il 79° anniversario della liberazione dal nazifascismo (11 settembre 1945),  con una serie di manifestazioni ed eventi che caratterizzeranno tutta la giornata di domenica 17 settembre 2023, ed a cui invitiamo la popolazione ad essere presente. In questo contesto però, vogliamo ricordare, unitamente ad  alcuni amici ex  allievi salesiani, dato che non viene mai ricordato, la grande figura dell’eroico sacerdote che fu il salesiano don Lorenzo Gasperi, valente insegnante all’Istituto di Borgo San Lorenzo dal 1937 al 1947.

Era il 2 settembre del 1944, quando i soldati tedeschi nel tentativo di fermare l’avanzata degli alleati provenienti dalla Faentina, minarono con molte cariche di tritolo il ponte sulla Sieve, via Brocchi, via del Canto, una parte di piazza del Mercato e Porta Fiorentina all’ingresso di Malacoda. Don Lorenzo Gasperi nativo di Trento e conoscitore della lingua tedesca, prese la decisione di conferire con il comando tedesco acquartierato nella villa Il Palagiaccio a Senni. Accompagnato dal pievano don Ugo Corsini, don Lorenzo fece presente al Comandante, il Maggiore Gustav Stheiner di origini austriache, con estrema determinazione e senza timore alcuno, dell’inutilità di far saltare quella parte storica di Borgo San Lorenzo, dove vivevano molte famiglie.

La discussione fu molto aspra (vedi la testimonianza del dott. Aldo Angelini pubblicata sul libro storico sui Salesiani a Borgo San Lorenzo, che diverrà direttore della Rai nel dopoguerra), don Lorenzo a sprezzo del pericolo  della sua stessa vita, poiché poteva essere fermato ed arrestato, ma alla fine, come un miracolo, l’ufficiale (si dice che aveva studiato da giovane in un istituto salesiano), diede ordine di disinnescare il tritolo pronto per esplodere, con tutte le nefaste conseguenze, che ne sarebbero seguite. Dopo aver subito il terribile terremoto del 30 dicembre 1943 nella parte nord est, e se fosse saltato in aria la parte sud est, la nostra cittadina avrebbe perso secoli di storia architettonica.

Chissà se questa storia qualcuno presente alla cerimonia di domenica  ne sarà  a conoscenza. Speriamo che il prossimo 11 settembre 2024, Festa della liberazione di Borgo San Lorenzo, qualcuno lo possa ricordare e menzionare.

Noi  saremo, insieme ad uno sparuto gruppo di amici ex allievi e oratoriani salesiani, a collocare un mazzo di fiori sotto la sua toponomia  a lato di via Benedetto Croce. Un riverente ricordo e un grazie grande così.