Qualcuno dovrà pur pagare gli innumerevoli disservizi che i pendolari sono costretti a subire giornalmente perchè, come scrive il Sindaco Omoboni nella sua nota che pubblichiamo di seguito "non sa se e quando arriverà a scuola o lavoro o tornerà a casa". Non basta il contentino del trenino bello nuovo a idrogeno se poi questo partirà o arriverà in ritardo.

Dei pendolari di fatto, non importa neppure alla città che mette una "gabella" per poter accedere  alla città che ormai è diventato un enorme caos di cantieri e traffico. Mettiamoci anche chi si dimentica i pendolari mugellani per quanto riguarda il ’Pegaso Area Metropolitana di Firenze’, ed è stato presentato dalla Regione come un abbonamento unico per spostarsi all’interno dell’area metropolitana fiorentina in tramvia, autobus e treno.

Anche il Mugello fa parte della città metropolitana fiorentina o no? Facile fare passerelle in Mugello a inaugurare fiere e altro o paracadutare un candidato da eleggere in Parlamento.

Sarebbe ora di dare risposte concrete a problemi importanti come quello del trasporto locale mugellano da troppo tempo dimenticato. Qualcuno paghi per questi disservizi !

FAENTINA: E’ DI NUOVO CARONTE
Altro che anticiclone, altro che afa. La linea Faentina periodicamente torna ad essere un girone infernale. Negli ultimi mesi sia a Faentina e linea via Pontassieve hanno "vinto"il bonus abbonati, per i ritardi e le cancellazioni. 

In questi giorni è stato un vero e proprio inferno per pendolari e utenti occasionali: ritardi, cancellazioni, i vecchi ALN  ricomparsi sulla linea senza aria condizionata. Se leggiamo la bacheca del gruppo dei pendolari , c’è un elenco di racconti di viaggi al limite della decenza.

Due giorni fa il treno delle 18.40 da Firenze, è chiuso per metà ed è senza aria condizionata. Ieri sempre sullo stesso treno il racconto di un pendolare: “18:40 trenino per Borgo S. Lorenzo. Due vagoncini vintage. Quelli ci danno per oggi.

Al momento si segnalano soli 10 minuti di ritardo. Partenza! Frenata secca… I turisti (numerosi) si guardano increduli… Anche noi, ma scoppiamo a ridere per non piangere ed aggiungere inutili perdite di liquidi oltre a quelle di sudore che già abbonda. Speriamo di arrivare a destinazione”.

Sempre ieri, treno delle 14,40 da Firenze: “Partiti con 45 minuti di ritardo da SMN. Ennesimo guasto alla linea. Il capotreno annuncia che andremo a Campo Marte per poi tornare indietro e bypassare uno scambio guasto con arrivo a Borgo ore 16,20.

Un'ora (se va bene) di ritardo”. 21 agosto scorso, treno delle 17.40 da Firenze “a Fiesole Caldine ci viene detto di scendere verso le 18:10 circa, il capotreno annuncia che passeranno due bus, il primo autobus, passa dopo più di 50 minuti di attesa, ma lascia almeno 30 passeggeri a piedi, il secondo, inviato solo grazie alle ripetute chiamate di un dipendente Trenitalia in contatto con il servizio clienti, passerà s olo alle 20:15, due ore dopo essere scesi alle Caldine.” 3 ore per tornare a casa.

Far viaggiare le persone così è non è da paese civile, e nessuno chiede conto al gestore dei disservizi. Questo è il vero tema. Delle penali previste e richieste in questi anni cosa è stato applicato? Come si può pretendere un servizio adeguato se a fronte di ritardi giornalieri nessuno chiede conto al gestore? 

La situazione non è più sostenibile, non bastano più riunioni o rassicurazioni. I nostri appelli, le nostre proposte, non hanno avuto un seguito duraturo. Abbiamo deciso di rivolgerci formalmente al Difensore Civico e alla commissione trasporti del consiglio regionale.

Il Contratto di Servizio tra Regione Toscana e Trenitalia per l’affidamento dei servizi di trasporto pubblico regionale sulla rete ferroviaria nazionale prevede un meccanismo di pagamento di acconti successivi e una rata di saldo finale. Noi avevamo già chiesto informazioni sulle penali, e ci era stato risposto che con l’emergenza Covid, e si capisce, il tutto era rimasto in stand by.

Ma ora che l’emergenza Covid è passata, le penali sono state chieste?
Erano stati annunciati e garantiti nuovi treni blues sulla tratta, ne abbiamo visti uno, siamo stati la prima linea ad averlo, molto bene, ma poi non abbiamo ricevuto più comunicazioni sul programma di arrivo degli altri. 

Senza dimenticare che alcuni comuni, giustamente, stanno applicando misure di abbattimento dei costi del trasporto per alcune categorie (studenti fasce isee basse).

Sarebbe più opportuno fare un ragionamento complessivo almeno come Città Metropolitana, visti anche gli indirizzi politici che sono stati approvati all’unanimità nel Consiglio Metropolitano. Soprattutto per le zone che hanno un situazione molto critica sia sul trasporto sul ferro che sul trasporto su gomma.

Qui si parla del diritto a muoversi. Che deve essere garantito soprattutto alle zone più lontane dai capoluoghi. Abbiamo approvato nei consigli comunali documenti inviati a tutti, ma di concreto si è visto molto poco.

Spero che il nostro Presidente Giani colga questo grido di vera disperazione di chi, usando il mezzo pubblico, non sa se e quando arriverà a scuola o lavoro o tornerà a casa.

Paolo Omoboni – Sindaco Borgo San Lorenzo