Il presidente dell'associazione Vittime del Forteto, Sergio Pietracito, con tramite l'avvocato Giovanni Marchese ha denunciato alla Corte dei Conti che gli enti pubblici non hanno promosso le azioni giudiziarie contro i condannati del Forteto al fine di ottenere il risarcimento loro riconosciuto dal tribunale di Firenze e il rimborso delle spese legali liquidate ai difensori.
La Regione Toscana, la Provincia (oggi Città Metropolitana), l'Unione Montana e i Comuni di Vicchio e Borgo San Lorenzo avevano richiesto, nel processo di primo grado, risarcimenti fino a 5 milioni di euro nei confronti di Rodolfo Fiesoli e i suoi sodali. Gli enti pubblici non hanno chiesto la citazione come responsabile civile della cooperativa, nonostante fosse "politicamente deprecabile ma giuridicamente insindacabile".
In particolare, la Regione Toscana si era impegnata, fra l'altro, "a garantire un'adeguata richiesta di risarcimento del danno derivante dal riconoscimento della Regione Toscana quale parte lesa e alla destinazione di tale risarcimento: – al potenziamento del progetto "per la riacquisizione di autonomia per minori e giovani in uscita dalla comunità Il Forteto e vittime di abusi e alla sua prosecuzione in continuità".
A oggi, nonostante la penuria economica delle casse comunali o regionali, nessun ente ha promosso alcuna azione giudiziaria contro i condannati, nonostante i solleciti inviati dall'avvocato Marchese. Il tempo perso ha consentito ai condannati di disporre a loro piacimento dei propri patrimoni al fine di sottrarli alle azioni risarcitorie. Gli enti pubblici hanno quindi provocato un danno all'erario. La Corte dei Conti dovrà ora valutare l'esposto e decidere se avviare un'indagine.
Qui disponibile l'esposto inviato alla Procura Regionale della Corte dei Conti