Si è svolta ieri pomeriggio a Barberino di Mugello, alla presenza della console americana Ragini Gupta, la presentazione del libro "Georgio l'americano", versione italiana del racconto "Georgio l'italiano" scritto da Harry D. George Jr., curato da Manuel Gori e Stefano Bettarini, con la traduzione di Simona Pieri. Tra gli intervenuti, oltre al Sindaco Giampiero Mongatti e all'Assessore Fulvio Giovannelli, vi era anche Lina Ferri, protagonista diretta della vicenda narrata nel libro. La storia racconta le vere vicissitudini del pilota statunitense Harry D. George, salvato grazie all'eroico gesto di alcune famiglie di Barberino di Mugello (la storia completa è possibile leggerla qui).

La traduzione in italiano del libro scritto dal figlio di Harry D. George, che raccoglie le memorie del padre su quegli eventi, ha permesso di avere il Console Generale degli Stati Uniti a Firenze in questa occasione. Il sindaco si è dichiarato onorato di ospitare la console e ha espresso gratitudine per l'opportunità di dare ancora più risalto a questa vicenda. L'emozione era palpabile nel vedere così tante persone presenti, molte delle quali appartenenti alle famiglie coinvolte, riunite per ricordare fatti che hanno molto da insegnare e che riempiono di orgoglio la comunità di Barberino di Mugello.

Durante l'evento di presentazione del libro, la console americana Ragini Gupta ha sottolineato l'importanza di storie come quella di Georgio l'americano nel rafforzare i legami tra le nazioni e nel ricordare gli atti di coraggio e solidarietà che caratterizzano l'umanità. La traduzione in italiano di questo racconto permette ora a un pubblico più ampio di conoscere e apprezzare la storia di Harry George Jr. e dei suoi salvatori italiani.

La presenza della console americana ha conferito all'evento un tocco di autorevolezza, sottolineando l'interesse e il sostegno delle istituzioni per narrazioni che promuovono la comprensione e la cooperazione tra diverse culture. La biblioteca comunale di Barberino di Mugello è stata un luogo significativo per celebrare questa presentazione, offrendo uno spazio accogliente per la condivisione di storie e la promozione del dialogo interculturale.

La storia di Harry D. George si intreccia con il 22 giugno 1944, quando l'aereo su cui volava partì dalla Corsica per distruggere un ponte ferroviario a Gricigliana in Val Bisenzio, al fine di interrompere i rifornimenti tedeschi. L'aereo fu colpito dalla contraerea nemica e si schiantò sui monti della Calvana. Harry George riuscì a salvarsi gettandosi con il paracadute e nei giorni successivi fu aiutato da alcuni contadini che, fino alla liberazione di Barberino, lo nascosero e lo sostentarono, fornendo cibo e rifugio mentre si nascondeva nelle grotte della Calvana.

Ricordiamo che la storia di Georgio l'americano, narrata nel libro, ha inizio il 22 giugno 1944, quando l'aereo su cui volava Harry George decollò dalla Corsica per una missione di distruzione di un ponte ferroviario a Gricigliana in Val Bisenzio, al fine di interrompere i rifornimenti tedeschi. L'aereo, un B-25 J Mitchell chiamato "Mckinley Jr High" e appartenente al 487° Bomb Squad, fu colpito dalla contraerea tedesca e precipitò sui monti della Calvana.

L'equipaggio era composto da sei aviatori: T. Casey, P. Kaplan, P. Ahlstromh, H. George, E. Dombrowsky, G. Obravatz. In seguito all'attacco, il copilota George, il bombardiere Dombrowsky e il mitragliere Obravatz riuscirono a sopravvivere. Harry George assunse il comando del bimotore in fiamme al posto del pilota Casey, gravemente ferito, e poco prima dell'impatto con il suolo si gettò con il paracadute, atterrando nei boschi che circondano la zona di Pimonte a Barberino. Gli altri due aviatori vennero catturati e fatti prigionieri.

Dopo l'atterraggio, Harry cercò rifugio nel bosco per sfuggire ai soldati tedeschi che lo cercavano disperatamente in tutta la zona. Nei giorni seguenti, alcuni contadini che avevano avvistato un paracadute scendere nella valle decisero di investigare se qualcuno avesse bisogno di aiuto. E così fu. Trovarono il soldato americano e decisero di aiutarlo. Beppe Ferri, con la collaborazione degli amici Nello Niccoli e Renzo Fantoni, si prodigò nel fornire sostegno all'aviatore, nascondendolo nelle grotte della Calvana, procurandogli vestiti civili, viveri e sostegno morale.

Per ben 78 giorni, Harry visse nel terrore di essere scoperto. Le truppe tedesche che pattugliavano la zona minacciavano di morte Beppe Ferri e la sua famiglia. Nonostante il grave pericolo, Beppe continuò a offrire il suo aiuto a Harry, dimostrando tutto il suo coraggio. L'aviatore era consapevole di aver trovato la solidarietà delle famiglie che lo stavano salvando. Il 9 settembre 1944, finalmente, gli americani liberarono Barberino e Harry poté uscire allo scoperto, festeggiando insieme ai suoi salvatori. Fu accompagnato in piazza a Barberino, dove trovò altri membri dell'esercito americano che lo riportarono a casa.

Negli anni successivi, Harry rimase in contatto con le famiglie dei suoi eroi e nel 1969 tornò a Barberino per una grande festa. Purtroppo, nel 1990, Harry si spense a causa di una malattia.


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