E’ stata prorogata al 22 febbraio la scadenza per presentare le domande per il Servizio Civile come annunciato anche dalla regione Toscana.
L’Azienda USL Toscana centro rinnova pertanto l’invito ai giovani tra i 18 e i 28 anni con cittadinanza italiana, europea, o regolarmente soggiornanti in Italia di aderire ai progetto “L’accoglienza nel Pronto Soccorso: maneggiare con cura”, della durata di 12 mesi, con un orario di servizio pari a 25 ore settimanali. I giovani che saranno selezionati riceveranno un assegno mensile di 507,30 euro.
In tutto si cercano 39 giovani volontari da inserire nei Pronto Soccorsi dell’Azienda Sanitaria; ad oggi, le domande pervenute sono 33 e, in particolare, sarebbero richiesti giovani volontari per le seguenti sedi dove non è stata ancora raggiunta la copertura dei posti messi a bando:
Santa Maria Annunziata: richiesti 4 volontari domande pervenute 1;
Borgo San Lorenzo: richiesti 2 volontari domande pervenute 1;
Santo Stefano di Prato: richiesta volontari 9 domande pervenute 8;
San Jacopo di Pistoia: richiesta volontari 8 domande pervenute 6;
San Giuseppe di Empoli: richiesta volontari 8 domande pervenute 5.
Le altre sedi sono: San Giovanni di Dio, Santa Maria Nuova e S.S. Cosma e Damiano.
Il bando per la selezione è già disponibile sul sito https://www.uslcentro.toscana.it/index.php/solidarieta-e-cooperazione/570-servizio-civile/34470-servizio-civile-universale-bandi-progetti-selezioni-e-graduatorie-2
Si può fare riferimento anche ai contatti di seguito riportati:
Ufficio Servizio Civile dell’Azienda Usl Toscana Centro :
055–6937740-7552
Dr.ssa Francesca Consigli
Coordinatore Responsabile Servizio civile Universale
e-mail: serviziocivile@uslcentro.toscana.it
per i territori di:
Firenze: Sig.ra Laura Borselli 055/6937740-7552
Empoli: Sig.ra Susanna Matteoli 0571/704245
Prato : Sig.ra Cinzia Papi 0574/807104
Il progetto si propone di incidere per favorire il pieno recupero della centralità del paziente, affinché nel permanere in PS ci sia una presa in carico non solo degli aspetti fisici della malattia ma anche di quelli psicologici, relazionali e sociali che permettano di ridurre il tasso di abbandono da parte del pazienti del percorso prima della sua conclusione.