E' finita bene ma poteva finire malissimo. Le ferite alla viabilità conseguenti agli eventi del maltempo del 16 e 17 maggio scorso si fanno ancora sentire e con drammaticità.
Nello specifico la provinciale 55 che collega San Benedetto in Alpe in Romagna con Marradi in Toscana fondamentale anche per l'economia delle zone è ancora interrotta. quattro mesi dopo gli eventi:
Un'interruzione che ha rischiato di causare una tragedia – come racconta il quotidiano La Nazione – e che ha visto protagonista suo malgrado Federico Pace 55 anni di Portico di Romanga di cui è consigliere comunale e che con il sindaco della medesima località Maurizio Monti è responsabile di un’azienda agricola che si trova a pochi chilometri da San Benedetto in Alpe, lungo la strada provinciale 55 incriminata.
L’uomo domenica è rimasto vittima di un infortunio ed ha vissuto momenti drammatici insieme ai sanitari che sono andati in suo soccorso e che non riuscivano a raggiungerlo a causa delle frane conseguenti all'alluvione del 16 maggio.
La tragedia è stata sfiorata e adesso è lo stesso protagonista che ha subito la rottura di tibia e perone e ne avrà per alcuni mesi a raccontare la vicenda ai colleghi.
"Verso metà pomeriggio stavo tagliando erba e arbusti col decespugliatore in azienda, quando improvvisamente si è spezzata la lama dell’attrezzo, conficcandosi in una mia gamba.
Istintivamente ho cercato di estrarmela, mentre perdevo sangue. La botta e l’impressione mi hanno frastornato. Con un piede e zoppicando, ho cercato di raggiunge l’auto ad una ventina di metri, cercando disperatamente il cellulare, che in quel luogo prende male per lanciare l’allarme".
Localizzato con difficoltà il luogo dell’incidente, i soccorritori della Misericordia di San Benedetto si sono precipitati a sirena spiegata a soccorrere l’uomo ma a questo punto entrano in gioco le conseguenze dell’alluvione e delle frane e nello specifico quella grossa che ha trascinato a valle un tratto di strada di 200 metri, in località Ca’ della Via, proprio lungo la provinciale 55 con la circolazione interrotta da quattro mesi.
Quando gli uomini e le donne del soccorso sono arrivati lì hanno dovuto abbandonare l’autoambulanza ai bordi della frana e trasbordare su un pick up di volontari per arrivare, dopo circa due chilometri sul luogo dell’incidente per prendersi cura del ferito e fare il percorso inverso con lui in barella a spalle e poi col mezzo fuoristrada, per sentieri e viottoli di fortuna ritornare all’ambulanza e da qui volare a sirene spiegate fino ospedale di Forlì.
L’episodio ha fatto clamore e ha innescato "un’amara lettera" del sindaco di Portico e San Benedetto, Maurizio Monti, che ha scritto una lettera urgente al generale Paolo Francesco Figliuolo, tramite il tenente colonnello Vincenzo Martella; al prefetto di Forlì-Cesena; e al presidente della Provincia di Forlì-Cesena, Enzo Lattuca, tramite l’ingegner Fabrizio Di Blasio, responsabile delle strade, per informarli sulle conseguenze della frana località Ca’ della Via "che di fatto ha isolato abitanti, attività agro-pastorali e vie di comunicazione fra la Toscana e la Romagna".